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Myselfie Cottage

Brezza di Tenerife - E se avessimo fatto una ca**ata?

Published almost 2 years ago • 4 min read

Adeje - ​Cucina di casa
Scrivo sul cellulare perché sto controllando le focacce che sono in forno e non mi voglio lasciar sfuggire quello che ti sto per scrivere. Tra poco arrivano Fran e Pili per un aperitivo domenicale, Il Calda è appena rientrato con Olli, hanno portato Diego ad un compleanno in spiaggia, Davide sta leggendo un manga tentando di combattere il mal di testa e Leti è in camera sua a fare bullet journal mentre chiacchiera con la sua amica Siria.

Immagina la scena: Olli è in piscina con il suo amico Olek; si stanno schizzando e rincorrendo, tutti e due hanno appena imparato a tenere sotto la testa armati solo di occhialini. Olek preso dall'entusiasmo salta sulla schiena di Olivia e la tiene sotto l'acqua quel tempo sufficiente perché lei, dopo essersi liberata esca dall'acqua urlando di spavento, quello spavento di chi ha scoperto una paura nuova, mai provata. Olek è spaventato quanto lei, non sapeva di poter fare qualcosa di così grave, la sua mamma arriva di corsa per capire cosa è successo mentre io consolo Olli. Lui con due occhi splendidi pieni di lacrime le dice "Perdona Olivia" lei aspetta un pochino, singhiozza e fa si con la testa, io le dico "ti va di dargli un abbraccio?" lei non esita, va di corsa verso di lui e lo abbraccia. Lui si stacca un attimo, la guarda dritta negli occhi a lungo e si abbracciano di nuovo. Ora possono tornare a giocare. 

La mia amica Mari mi aveva avvisato: "Tra i 6-8 mesi arrivano i sensi di colpa. Tu tieni duro e non lasciarti convincere". Aveva ragione, i sensi di colpa sono arrivati e hanno fatto di tutto per convincermi che partire, forse, è stata una cazzata.

Sono arrivati di riflesso dentro ad una grossa fatica del Calda e io ho passato due settimane a rimuginare sul "avrei dovuto, avrei potuto ecc...".  Fino a che il mio amico Fran mi ha detto "mi sembra assolutamente inutile questo genere di ragionamenti perché non costruisce nulla. La verità è che ora siete qui, è da questa evidenza che si costruisce" potrebbe sembrare un po' dura come considerazione, ma è stato il punto di sollievo da cui sono ripartita, come se qualcuno mi avesse tolto dalle spalle un peso che mi ero caricata addosso, come se qualcuno mi avesse guardato negli occhi e mi avesse abbracciato a lungo, come Olli e Olek.

La cosa incredibile dei sensi di colpa è che a te sembra che abbiano il sapore di umiltà, te li tieni addosso pensando che te li meriti, che siano giusti e che così facendo magari risolvi qualcosa e invece non solo non risolvono nulla, ma cancellano tutto il presente, cancellano completamente tutti i segni di bene che costellano la nostra vita ogni-santo-giorno. Si divorano il presente mentre ti tengono la testa girata verso il passato ripetendo in modo meccanico "dovevi pensarci prima, dovevi pensarci meglio". E non ci sono ragionamenti che tengono, non ci sono rituali, o tentativi di auto-convincimento che davvero facciano la differenza perché da soli non si vince mai, perché l'isolamento nel pensiero è la cosa più dannosa che possiamo fare a noi stessi e alla realtà che ci circonda.

Sembra paradossale, ma per togliere un peso che ti sei messa da sola sulle spalle (in modo un po' presuntuoso, come a dire che in fondo tutto dipende da te, anche le scelte degli altri) hai bisogno di un altro; hai bisogno di un amico che ti abbracci e che ti ricordi che quello che conta è l'adesso, che quello che è stato è stato e che il passo più grande di umiltà che puoi fare è amare quell'adesso come uno spazio dove tutto può succedere, tutto il bene inaspettatamente può succedere. A prescindere da te e dai tuoi inutili ragionamenti, anzi, nonostante te.

E così, immediatamente ti accorgi che puoi "tornare a giocare" perché conta solo l'adesso e questo adesso è pieno di bene.

Forse abbiamo fatto una cazzata? E' una domanda che non ci interessa più.

Ti abbraccio molto, Rita

p.s. quando racconto alcuni spezzati di fatica, spesso le risposte che ricevo sono piene di preoccupazione, ma se hai questa tentazione, non preoccuparti per noi, la vita è piena perché è fatta anche di questi momenti così densi. Ci sono condizioni che semplicemente te lo ricordano di più. E siano benedette.


L'altro giorno giravo sul balcone della camera di Leti, c'era un caos pazzesco di ragazzine strillanti; mi è sembrato un buon segno e effettivamente la Leti, a cena, mi pare abbia detto qualcosa tipo "era da tantissimo che non mi divertivo così!". Davide in compenso ha istituito il gruppetto dei "plebei", così li chiama lui, perché dice che in classe sua ci sono i populares e i plebei e a quanto pare questa distinzione viene fatta sulla base del taglio di capelli: i populares hanno i capelli lisci e il ciuffo spostato di lato... Davide invece ha una chioma di capelli ricci ingovernabile quindi puoi immaginare in quale categoria si trovi (e questa cosa fa sempre troppo ridere la Rita e il Calda). Sta di fatto che, da quando alcuni compagni hanno scoperto che questi umani hanno la piscina fuori casa, pare che questa distinzione si annulli e, con la scusa di dover studiare francese, plebei e populares passano il sabato mattina tra tuffi e schiamazzi (che si sa, in piscina i capelli stanno male a tutti). Diego ha terminato il corso di pittura e così il sabato mattina si unisce alle camminate della Rita perché sa che poi ci scappa sempre una brioches. Olivia invece si è trasformata in una piccola granjera perché la Rita e il Calda - dispiaciuti del fatto che all'asilo passino più tempo a imparare a scrivere che a sporcarsi le mani - hanno trovato una specie di fattoria didattica dove il sabato mattina i bambini si occupano dell'orto, degli animali (capre, oche, galline tartarughe, rane, asini ecc..) e di quelle cose che fanno i bambini a 4 anni. Lei torna sporca e felice, spesso con in mano la lattuga appena raccolta.

Ti lascio le foto del mese dove potrai vedere il famoso Tajinaste Rojo (ebbene sì, la Rita ha fatto impazzire tutti ma alla fine ce l'hanno fatta!). Ti racconto solo un dettaglio di questo fiore: questa versione rosso scarlatto cresce solo nella valle del vulcano, fiorisce una sola volta nella vita e rimane fiorito per un paio di settimane per lasciare alle api il tempo di fare il loro insostituibile lavoro, poi muore e lascia il suo scheletro diffuso in tutta la valle del Teide.

Un'ultima cosa: come sai (e se non lo sai leggi il box qui sotto), tra un paio di mesi la nostra corrispondenza cesserà, ma tu non preoccuparti: io avrò un sacco di cose da fare (non sai quanto desidero svolazzare libero per tutto l'arcipelago).

I saluti di rito li rimandiamo a luglio, nel frattempo ti mando il solito abbraccio piumato. Celestino


UDITE UDITE: il progetto Myselfie Cottage è giunto al termine

Qualche setimana fa dovresti aver ricevuto una comunicazione a riguardo, ma se così non fosse:

ti lascio l'ultimo post sul blog in cui comunico questa decisione e spiego le ragioni di questo passo

E se hai già letto e visto tutto ricordati che c'è IL BAULE del COTTAGE ad attenderti <3

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