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Myselfie Cottage

Brezza di Tenerife - Perché Partire?

Published about 3 years ago • 3 min read

Carissima Reader, non sai quante volte, da quando abbiamo iniziato a comunicare la nostra scelta di trasferirci a Tenerife, ho sentito questa domanda: “ma perché?” e ti assicuro che non c’è domanda più complicata di questa.

Potrei dirti che partiamo perché qui non stiamo bene, o perché l’Italia è sempre pronta ad offrire assistenza, ma mai a sostenere la libera iniziativa, potrei inventarmi che ho fatto un sogno o che abbiamo trovato un’occasione di lavoro imperdibile, ma niente di tutto questo sarebbe vero (a parte il punto due).

Partiamo perché ne abbiamo voglia.

Ebbene sì, due quasi quarantenni, con 4 figli stanno prendendo una decisione sulla base di un desiderio. Lo dico così chiaramente perché questa è da sempre la mia rivoluzione e cioè includere nel mio orizzonte la possibilità di fare scelte che non sono mosse da buone ragioni, o da evidenze razionali, ma dai desideri, da “chiamate” non verbalizzabili.

Io e il Calda stiamo bene qui, ci sono le classiche fatiche che affronta una famiglia come la nostra, ma, tutto sommato abbiamo una vita serena (attenzione: serena non significa benestante, ma che poggia su alcune buone cose); io però ho sempre guardato “quelli che partono” con una grande invidia e ad un certo punto mi sono detta “ma perché invece di dire, che invidia non partiamo anche noi?”.

Quando l’invidia è buona - e cioè non ha dentro la speranza che gli altri falliscano - ci sta dicendo che abbiamo un desiderio sopito che non stiamo guardando e così, con lo stratagemma che ti raccontavo la volta scorsa (e cioè quello del “se non accettano l’offerta partiamo”) mi sono costretta a guardare sul serio quel desiderio e farlo ha voluto dire mettere in fila senza perdere tempo tutta una serie di verifiche pratiche per capire se fosse fattibile, perché un conto è partire solo sulla base di un desiderio, un altro è usare il desiderio come motore, facendosi aiutare dalla ragione per spiegare le vele e verificare la traiettoria.

Dopo aver spuntato quella lista è rimasta solo una domanda: “perché no?” ed è la domanda boomerang che offro come risposta tutte le volte che qualcuno mi chiede “ma perché partite?”

La parte più difficile infatti, pur avendo ben chiaro quel “perché no”, è lottare con le paure degli altri, perché dietro a quel "ma perché?" tirato fuori con grande e giudicante scetticismo, spesso non c’è un reale desiderio di sapere, di capire, di capirti ma la paura di chi non è abituato a guardare o trattare i desideri come parte integrante delle decisioni. Per il primo periodo ho sentito la necessità di cercare “buone ragioni” per difendermi dalle paure che mi venivano buttate addosso (avevo già le mie a cui pensare), poi, con il passare del tempo mi sono detta che invece volevo essere molto onesta e “perché ne abbiamo voglia” è sempre la prima delle mie risposte, poi aggiungo anche tutte le considerazioni che abbiamo fatto a partire da questo desiderio, ma io ho capito che nella vita e nel lavoro desidero essere quella che fa spazio alle possibilità, anche quelle stranissime che nascono da chissà dove, ma che se ci sono hanno qualcosa da dirci.

Quindi se la tua domanda è “perché partite” la risposta è "perché ne abbiamo voglia e abbiamo verificato che è fattibile", certo, con una buona dose di rischio e una radicale uscita dalla zona di comfort, non senza paura o preoccupazioni, ma proprio perché non “in fuga”, liberi di fare dei passi e verificare nel tempo cosa aveva da dirci quel desiderio e quel sentiero scelto.

"Perché no?" è la mia domanda preferita.

Con immenso affetto, Rita

Un momento, ma Celestino dov'è?

Sono qui Reader, solo che faccio anch’io il lettore per un po’, perché questo nuovo vento non lo conosco ancora, così me ne sto semplicemente sulla spalla della Rita come un “pappagallo-padano” mentre la guardo navigare. Quello che posso fare è anticiparti che la prossima mail si intitola “Perché Tenerife” (e non inizierà molto bene) e lasciarti con una definizione che ha cercato la Rita per capire meglio questo suo modo usuale di procedere:

Virare: “manovrare per cambiare di mura, vale a dire per ricevere il vento da un’altra direzione in modo da cambiare l’andatura” (Treccani)

Ti abbraccio anch'io!

Road to RitaBellati (capitolo 4)

Arrivo anche oggi con il NUOVO MESSAGGIO VOCALE in cui ti racconto quanto è bello essere spettatrice e quando a volte è meglio aspettare perché tutto torni.


Piccolo spazio pubblicità-novità

1. Blog: in questo periodo di DaD e sovrapposizioni varie non è stato facile (né fattibile) aggiornare il blog come avrei voluto, a questo giro ne ho pubblicati tre, ma forse forse il ritmo giusto per me è due post al mese, vedremo:

2. Novità: mentre stavo discutendo con Stefania sulle sponsorizzate da fare su Instagram, mi ha spiegato che è un periodo molto particolare, perché ancora una volta siamo un po’ tutti paralizzati e quindi il desiderio “formativo” è abbastanza sopito. Io mi sono chiesta allora perché le persone dovrebbero acquistare il nuovo Alveare e ho guardato quello che sta succedendo dentro a Soggiorno al Cottage:

Proprio in un tempo in cui sembra tutto fermo, la cosa migliore che possiamo fare è dedicarci alla costruzione /revisione della nostra presenza online facendo un vero affondo su chi siamo e cosa vogliamo offrire anche alla luce di questo tempo.

Ecco, dentro a Soggiorno al Cottage stiamo costruendo o rimettendo mano ai nostri siti e ripensando ai nostri contenuti lavorando proprio su Alveare e tutte mi hanno confermato che ne avevano proprio bisogno.

Forse forse è quello di cui hai bisogno anche tu.

Myselfie Cottage

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